Il 21 marzo 2015 è stato eletto il nuovo presidente del Movimento per la Vita italiano: Gianluigi Gigli. Con una notevole carriera accademica e scientifica alle spalle [1], Gigli è ora alla guida del primo e più importante movimento pro-life italiano.
Vincere le sfide moderne. Poche ore dopo l’elezione ha inviato un meraviglioso messaggio [2] di inizio mandato a tutto il popolo della vita; parole che, nella loro semplicità e chiarezza, pongono l’attenzione sulla promozione di una «capacità di esercitare in Italia un ruolo socialmente rilevante sui temi della difesa e promozione della vita» che sappia far fronte alle nuove sfide sociali del terzo millennio, quali la «privatizzazione dell’aborto», le «sconvolgenti frontiere della fecondazione artificiale», le «spinte crescenti per la legalizzazione del suicidio assistito e dell’eutanasia», la «penetrazione distruttiva dell’ideologia del gender».
Per una cultura dell’incontro. Sulle orme del magistero [3] di Papa Francesco, anche il neoeletto Presidente Gigli intende promuovere una «cultura dell’accoglienza e dell’inclusione» con l’obiettivo di vincere la cultura dello scarto.
I quattro presupposti dell’impegno pro-life. «Accoglienza, formazione, cultura, lavoro sociale e politico»: sono questi i quattro pilastri dell’impegno del movimento per la vita, i suoi presupposti essenziali. Le «quattro gambe che reggono il nostro tavolo di lavoro», ha precisato detto Gigli.
Ponti, non barriere. Importante è una precisazione sul «metodo» del suo mandato: ha ribadito come decisiva sarà la «capacità di gettare ponti». Una prospettiva innovativa, molto lontana dalla cultura moderna che tende a creare barriere sterili. Ponti che devono essere costruiti per unire la «multiforme galassia dei gruppi pro-life, affinché tutti insieme comprendiamo che la vera gara non è a chi urla più forte la propria indignazione, ma a chi realizza le condizioni perché il comune messaggio possa penetrare nella società».
Un ringraziamento al predecessore. Il «passaggio di testimone», per usare le parole di Gigli, è avvenuto in un anno particolare in cui ricorrono due particolari anniversari. Il primo è il ventesimo anniversario della pubblicazione della più importante enciclica del mondo cattolico sul tema della vita, l’Evangelium Vitæ [4], che Gigli ha definito la «Magna Charta a cui ispirare il nostro servizio». Il secondo, invece, è il quarantesimo anniversario «di quello che fu il primo nucleo fiorentino» del Movimento per la Vita, fondato proprio da Carlo Casini, presidente uscente, non ricandidatosi per dedicarsi pienamente all’impegno politico europeo con l’iniziativa “Uno di Noi”. Proprio per il trascorso impegno e la sua preziosa intuizione è stata conferita la carica di Presidente Emerito a Carlo Casini.
Il Cav Roma Talenti augura al neoeletto Presidente Gigli un sincero augurio e le più vive congratulazioni. Rinnova il suo impegno di «Accoglienza, formazione, cultura, lavoro sociale e politico».
Buon lavoro Presidente,
Cav Roma Talenti
Clicca qui per leggere l’originale del messaggio di Gianluigi Gigli.
[1] http://www.gigli-gianluigi.it/profuniud/
[2] http://www.cavromatalenti.it/wp-content/uploads/2015/03/lettera-presidente.pdf
[3] http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
[4] http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp ii_enc_25031995_evangelium-vitae.html