Il figlio è un problema?

Articolo pubblicato su “La Voce della Vita” Ed. Maggio 2016

Una risposta al video spot di ATTN

Un video scandaloso. – Avere un figlio non è un diritto né un dovere. Tuttavia la questione viene spesso portata al livello di lotta ideologica dall’una e dall’altra parte. L’azienda statunitense ATTN è specializzata nella diffusione di contenuti su temi come i diritti sociali, l’ambiente, l’educazione, l’economia e la criminalità. Di recente, sul suo profilo Facebook è apparso un video di “sensibilizzazione” contro l’apparente obbligo delle donne di fare figli. Quello che lascia a bocca aperta sono le tre argomentazioni principali a sostegno della tesi: decurtano lo stipendio della madre, i figli costano e inquinano il pianeta.

Il messaggio è classico del femminismo fine a se stesso, che prova ad instaurare battaglie sociali su problemi che non esistono, almeno nel cosiddetto mondo Occidentale. I toni assumono le stesse caratteristiche di quelli usati da coloro che si battono per la genitorialità a tutti i costi.

Noi continuiamo a sostenere che i figli sono un dono che viene dall’Alto, una grazia che ci permette di donare amore gratuito e di lasciare una testimonianza di noi nel futuro. I nuovi nati probabilmente contribuiscono al sovraffollamento del pianeta, ma se fossero coloro che lo salveranno e rimedieranno agli errori della nostra e delle passate generazioni?

Una risposta. – Analizziamo brevemente le tre argomentazioni dell’ATTN. La prima, secondo cui i figli sono un problema alla carriera e incidono negativamente sulla ricchezza della madre, rispecchia l’idolatria del benessere e del denaro tipica del nostro momento storico – culturale che vede in essa la bussola che orienta la vita moderna. Secondo tale logica è meglio essere ricchi con un figlio in meno che meno ricchi con un figlio in più.

La seconda argomentazione, tra le due, è certamente la più pericolosa. Sostiene infatti che le nuove nascite sarebbero “insostenibili” per il pianeta, oltre a costituire un problema ambientale. Richiama teorie Malthusiane che vedono nella vita umana un “problema” anziché un valore assoluto sul quale non può esserci nessun compromesso, una teoria profondamente antiumana degna dei regimi totalitari. Fermo restando l’importanza della difesa dell’ambiente, è necessario porre alla base di questa un antropocentrismo che vede nell’uomo l’essere ontologicamente sovraordinato, chiamato responsabilmente a curare e rispettare l’ambiente in cui vive, e non un biocentrismo che mette tutte le variabili, tra cui l’uomo, allo stesso livello poiché, come in questo caso, si arriva a concepire le nuove nascite non come una risorsa, bensì come un problema di inquinamento.

Alla visione di questo video non abbiamo potuto far finta di niente. Era necessario rispondere e combattere affinché la vita umana sia riconosciuta come inviolabile e, soprattutto, intrinsecamente portatrice di un valore assoluto che va difeso, tutelato, garantito.

Emiliano Battisti e Massimo Magliocchetti

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