Juno è un film americano del 2007 diretto da Jason Reitman. La protagonista è una ragazza sedicenne rimasta incinta dopo un rapporto con il suo migliore amico Paulie. e decide di abortire per eliminare il “problema”. Prende appuntamento alla clinica, si presenta lì il giorno prestabilito, ma mentre compila il modulo scappa. Riconoscendosi troppo giovane per poter tenere il bambino, la scelta successiva è quella di darlo in adozione. Con l’aiuto della migliore amica Leah trova sul giornale una possibile famiglia e poi comunica ai genitori la sua decisione.
Juno e il padre incontrano la coppia e firmano i documenti. La ragazza inizia così a frequentare la loro casa per tenere aggiornati i coniugi riguardo la gravidanza. Sin dall’inizio si trova bene con il marito Mark, un tipo giovanile, con il quale condivide la passione per la musica e per i film horror, mentre vede Vanessa, la moglie, un po’ troppo rigida. La sua amicizia con Mark col tempo si fa ambigua, tanto che un giorno lui le confessa la decisione di lasciare la moglie per potersi frequentare con lei. Juno è sconvolta, cerca di farlo ragionare per il bene del bambino. Quando Vanessa torna dal lavoro Mark non ne vuole sapere, e confessa a Vanessa di non essere pronto per avere figli. Juno decide di affidare comunque il bambino a Vanessa.
Di questo film colpisce la leggerezza con cui sono trattati i temi, dall’amore all’amicizia, dall’aborto aborto alla libertà, senza fare mai la morale. Si limita a raccontare una storia possibile, una storia presa dalla realtà.
Il filo conduttore della pellicola è sicuramente l’umorismo. Juno con i suoi comportamenti ti strappa un sorriso, riuscendo a mettere in scena delle situazioni comiche.
Pur non essendo uno dei miei film preferiti, trovo notevole l’interpretazione della protagonista Ellen Page, che è riuscita a costruire un personaggio ricco di sfumature.
Da apprezzare inoltre il tono leggero con cui è raccontata la storia. Il fulcro è sicuramente la scelta di vita della madre per il bambino, una vita migliore di quella che avrebbe potuto dargli lei.
In fine, Juno non affronta da sola questa gravidanza. Paulie, la sua migliore amica e sopratutto i genitori le sono accanto e solo grazier al loro supporto la ragazza riesce a superare le difficoltà . Sfortunatamente non sempre in questa situazione nell’ambiente familiare si trova un aiuto: qui il CAV cerca di intervenire, sostenendo le donne in questo delicato momento.
Giulia Maria Gallo
(in “La Voce della Vita”, ed. ottobre 2015)