L’adozione come alternativa all’aborto
Di fronte ad una gravidanza inaspettata o non voluta, spesso, si rimane inermi e incapaci di trovare soluzioni. Purtroppo, il più delle volte la scelta abortiva sembra essere l’unica decisione possibile. Non è così: infatti, una valida alternativa all’interruzione di gravidanza è proprio l’adozione. Madre Teresa fu una dei primi personaggi pubblici a proporre quest’ alternativa.
Una testimonianza d’amore. – Nel 1979 a Madre Teresa di Calcutta fu assegnato un prestigiosissimo premio culturale presso l’Accademia dei Lincei di Roma: il premio Balzan “per l’umanità, la pace, la fratellanza tra i popoli”. Durante la premiazione, nel rispondere alle domande di alcuni giornalisti, si soffermò sulla tema dell’aborto. I giornalisti, dopo aver obiettato alcune risposte date da Madre Teresa, chiesero se la qualità della vita non fosse più importante della nascita. La suora albanese rispose: «Vi dirò qualcosa di sconvolgente. Noi combattiamo l’aborto con l’adozione. Così salviamo migliaia di vite. Abbiamo sparso la voce nelle cliniche, negli ospedali, nei posti di polizia: “non uccidete i bambini, di loro ci prenderemo cura noi”». Questa straordinaria testimonianza d’amore ci invita a una riflessione.
Perché l’adozione si pone come alternativa all’aborto? – Portare avanti una gravidanza, anche se inaspettata o non voluta, con la prospettiva di regalare al nascituro la vita, non è soltanto una scelta eticamente giusta ma una prova di umanità. Nonostante esista una concreta sofferenza della donna durante la gravidanza che deve essere alleviata e accompagnata, il diritto alla vita del nascituro non può essere in alcun modo subordinato a scelte arbitrare del tutto soggettive. Il parto in anonimato e l’istituto dell’adozione sono il giusto compromesso: se da un lato è tutelato il diritto della donna a non vedersi riconosciuta la maternità, almeno legalmente, dall’altro viene garantito il diritto alla vita del figlio e quello del minore ad una famiglia.
Una proposta concreta – Fermo restando quanto detto sopra, sebbene esistano vari modelli di adozione, da quella legale a quella a distanza, da quella nazionale a quella internazionale, il Cav Roma Talenti, tra i suoi numerosi progetti, ne promuove un molto particolare: il Progetto Gemma. Nasce nel 1994 da un’intuizione del Movimento per la Vita, consiste in un servizio per l’adozione prenatale a distanza di madri in difficoltà che sono tentate di non accogliere il proprio bambino. Una mamma in attesa nasconde sempre nel suo grembo una gemma (un bambino) che non andrà perduta se qualcuno fornirà l’aiuto necessario. Il Progetto Gemma offre a una mamma un sostegno economico che le può consentire di portare a termine con serenità il periodo di gestazione, accompagnandola nel primo anno di vita del bambino.
Ilaria Paciullo
(in “La voce della Vita”, ed. ottobre 2015)