MEVD – Movimento Europeo Vita Dignità

Articolo pubblicato su “La Voce della Vita” Ed. Maggio 2016

Quattro lettere e altri strumenti a tutela della Vita

Il MEVD ha come  obiettivo la promozione a livello europeo di iniziative culturali in difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale, la difesa della dignità dell’uomo in tutti i suoi aspetti e la difesa della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, secondo le finalità statutarie, qui sinteticamente riportate:

  1. difesa dell’embrione fin dal concepimento,  contrarietà  a qualsiasi sperimentazione
    genetica non avente come obiettivo il benessere della vita umana;
  2. difesa e promozione della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna;
  3. prevenzione dell’AIDS e dell’uso di sostanze stupefacenti;
  4. difesa dei minori  e prevenzione di ogni  violenza nei loro confronti:  pedofilia, spettacoli
    di violenza e sesso, pubblicazioni oscene e violenza domestica;
  5. contro la pornografia e le scene di violenza trasmesse dai mass-media;
  6. difesa  della  dignità  della  donna,  contro  il  suo  uso  strumentale  nella
    pubblicità e nello spettacolo;
  7. promozione  di  iniziative  per  aiutare  le  ragazze  madri  e  le
    famiglie con figli disabili.

Già operativo  con altri nomi  da circa un ventennio, il MEVD  –  Movimento per la Difesa della Vita e della Dignità Umana –  fu ufficialmente costituito ad  Innsbruck  il 26 novembre 1994, sulla strada tracciata e in memoria del cattolico Prof.  Cherubino Trabucchi,  fondatore dell’UIDICUnione  Italiana  Iniziative  Civili  in  Difesa  della  Dignità  Umana,  e  del  Dr.  Sigfried  Ernst, protestante,  presidente  dell’Associazione  dei  Medici  per  la  Vita  d’Europa.    Il  nome  fu suggerito  dal  giudice  Peter W. Smitz, protestante,  dell’Associazione “Giuristi Cristiani per la Vita” di Belgio e Olanda.

L’atto  costitutivo  del  MEVD,  con  approvazione  dello  statuto,  scritto  dall’Avv.  Francesco Migliori di Milano, primo Presidente e fondatore del Movimento per  la Vita italiano,  e iscrizione nel registro degli atti pubblici della Repubblica Italiana al n. 5372, fu sottoscritto il 20 settembre 1997 davanti al notaio  Zeno  Cicogna,  dai  rappresentanti  delle  associazioni  aderenti  di  Austria, Germania,  Francia,  Italia,  Repubblica  Ceca,  Olanda.

Belgio  e  Svizzera,  nella  sede  della Biblioteca Capitolare di Verona.

Il  MEVD  è  una  organizzazione  che  fa  parte  del  Forum  della  Convenzione  Europea,  ha  un assistente  ecclesiastico,  nominato  con  bolla  vescovile,  ed  è  un movimento  di  opinione con carattere squisitamente culturale. La sede morale è a Innsbruck, quella operativa è a Verona.

Nei suoi diversi incontri organizzativi a  Ausburg,  Berlino,  Freiburg,  Garda,  Innsbruck,  Parigi, Praga,  Salisburgo,  Strasburgo,  Verona  e Vienna,  il  MEVD  ha  ribadito  la  sua  volontà  di collaborare a livello  europeo  con tutte  le associazioni,  che operano in difesa della  vita e della dignità  umana  e  che  si  ispirano  alla  concezione  cristiana  della  vita  e  dell’uomo.

Nel corso degli anni sono state inviate al Parlamento Europeo le seguenti petizioni:

  1. Richiesta di istituzione dello “Statuto Giuridico dell’Embrione”;
  2. Contro l’uso della pillola abortiva “RU 486”;
  3. A tutela della dignità della donna;
  4. A difesa della famiglia naturale fondata sul matrimonio tra maschio e femmina;
  5. Contro la pornografia e l’uso delle droghe;
  6. Per prevenire la prostituzione;
  7. Per il controllo e la regolamentazione delle discoteche;
  8. A difesa delle madri nubili;
  9. Contro gli spettacoli tv di violenza e pornografia, a tutela dei minori;
  10. Per prevenire l’Aids;
  11. Contro la clonazione umana;
  12. Contro il lavoro minorile;
  13. Contro la pedofilia;
  14. Per la tutela della dignità dell’uomo nel delicato campo del trapianto d’organi;
  15. Contro l’eutanasia;
  16. Per il riconoscimento della cultura cristiana nella fondazione dell’Europa, attraverso la stesura della Carta  della  Convenzione;
  17. Riconoscimento nella  Carta  della  Convenzione  della  dignità  dell’uomo  in  tutti  suoi ambiti e sin dal concepimento;
  18. Avere un  padre  avere  una  madrecontro  le  adozioni  dei  singoli  e  dei  gay;
  19. No alla legalizzazione delle droghe leggere.

Tutte le petizioni sono state accettate ed esaminate dalle commissioni competenti.
Nel  convegno annuale di Garda (ottobre 2003) è stata scritta la “Carta di Garda” a difesa e a
promozione  della  donna.  Il  documento  è  stato  inviato  a  tutti  gli  organismi  della  Comunità
Europea e al Segretario Generale dell’ONU, nonché a tutti i Governi rappresentati.
Al termine del convegno di Salisburgo (29  set-2 ott  2005) sono state inviate al Parlamento
Europeo le seguenti  petizioni:

  1. Per la tutela del concepito e aiuto alle madri in difficoltà
  2. Per la difesa dell’embrione nella ricerca scientifica
  3. Per l’accompagnamento alla morte, no all’eutanasia.

Il  Parlamento Europeo,  riprendendo le  petizioni sulla prostituzione, sulla  dignità della donna e sulla  difesa  dei  minori  nei  media,  ha  discusso  e  approvato  altrettante raccomandazioni
trasmettendole agli Stati membri.

E proseguendo sull’onda di tale organismi, il 12 marzo scorso a Parigi si sono incontrati tutti i movimenti pro-life europei che aderiscono alla Federazione per la vita e la dignità umana “Uno di noi”.

Every life matters!” (Ogni vita conta!). È questo il titolo del primo Forum Europeo Pro-Life organizzato dalla Federazione per la vita e la dignità umana “Uno di noi”, realtà di riferimento dei vari movimenti pro-life presenti nei vari stati europei, nata per dare seguito all’omonima “Iniziativa dei Cittadini Europei” (ICENuovo strumento di democrazia partecipativa in vigore nell’Unione europea dal 1° aprile 2012, attraverso il quale i cittadini hanno la possibilità di porre una questione all’ordine del giorno dell’Europa raccogliendo un milione di firme in almeno sette diversi Stati membri dell’Unione europea. La Commissione europea auspica così una partecipazione più diretta dei cittadini alla politica europea) che nel novembre 2013 raccolse circa 2 milioni di firme in tutta Europa per chiedere all’Unione Europea di ritirare i finanziamenti destinati  alla campagna condotta da enti privati internazionali a favore dell’aborto e alle ricerche scientifiche che comportano la distruzione di embrioni umani.

I temi principalmente affrontati nel forum sono stati: le vicende relative al commercio di organi e tessuti provenienti dagli aborti messo in atto da PlannedParenthood negli Stati Uniti, la deriva dell’eutanasia per disabili e minori, il traffico di donne e bambini attraverso la maternità surrogata che ha visto la partecipazione di 1500 presenze tra medici, avvocati, decisori politici, attivisti e comuni cittadini impegnati nel portare avanti la causa dei movimenti pro-vita europei.

31associazioni pro life di 18 Paesi europei impegnate in questa occasione creata per realizzare un

incontro e confronto ma soprattutto per creare una piattaforma che promuovesse con forza, nel contesto europeo, il rispetto della dignità di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale.

Il 22 aprileprossimo, si riunirà a Cracovia il direttivo della Federazione per fare il punto della situazione e programmare altre iniziative. E il 4 settembre, giorno della canonizzazione di Madre Teresa, si potrebbero lanciare ulteriori segnali, perché Teresa di Calcutta è un simbolo della concreta e operosa difesa della vita.

Lista nera dei principali “pro-life” europei.

A tale proposito, ci piace rendere pubblica una notizia (scomoda) che soltanto l’Associazione ProVitaOnlus, dedicata a Chiara Corbella-Petrillo, che promuovere i valori della Vita e della Famiglia, pubblica sul proprio sito (www.notizieprovita.it).

“Con il titolo Top 27 European Anti-choicePersonalities, una potente lobby abortista europea, l’EPF (EuropeanParliamentary Forum on Population an Development) ha “schedato i principali oppositori del secolarismo in Europa. Anti-choice significa Pro-life. I Pro-choice (a favore della scelta) sono i sostenitori dell’aborto e di ogni forma di sesso non riproduttivo, a cominciare da quello omosessuale.

Gli Anti-choice sono coloro che difendono la vita, la famiglia e il diritto naturale contro le ideologie antinataliste e relativiste. La lista nera comprende 27 “personalità” di 10 paesi europei, tra le quali l’europarlamentare slovacca Anna Zaborska, il presidente della Fondazione Jérôme Lejeune, Jean-Marie Le Mané, il responsabile delle associazioni europee di Tradizione, Famiglia e Proprietà Caio Xavier da Silveira, il duca Paul von Oldenburg, rappresentante della Federazione Pro-Europa Christiana di Bruxelles, il segretario generale dell’Istituto Civitas Alain Escada, e cinque italiani, l’on. Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, il marchese Luigi Coda Nunziante, presidente dell’Associazione Famiglia Domani, il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto, il dott. Massimo Introvigne, vice-reggente di Alleanza Cattolica e l’on. Luca Volonté, dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

Ognuno dei 27 personaggi è presentato con un “curriculum” e una fotografia, come si usa per i “wanted”, i ricercati con taglia di una volta. Manca solo l’indirizzo per potere meglio localizzarli e colpirli. Qui infatti non sono in questione le idee, ma la libertà di esprimerle.

Chiunque rappresenti un ostacolo al secolarismo, merita di essere isolato e ostracizzato. Prima moralmente, e poi giuridicamente, ma forse anche fisicamente, perché ciò che le liste di proscrizione come questa alimentano, è l’odio ideologico ad personam. Si tratta di un’ennesima dimostrazione della “dittatura del relativismo”, che reclama la libertà per tutto e per tutti, ma cerca di soffocare in tutti i modi la voce di chi si oppone alla degradazione morale contemporanea.

L’EPF fa parte di quei “poteri forti” che, grazie ad enormi risorse finanziarie e ad una capillare diffusione, creano il “consenso” mediatico e politico. Si tratta di un’organizzazione con sede a Bruxelles, che raccoglie membri di diversi parlamenti ed è presieduta dal vice presidente della Camera dei Deputati della Georgia, George Tsereteli. Il suo programma si riassume nella “Carta sui diritti sessuali e riproduttivi” varata nel 1995 dalla International PlannedParenthoodFederation, fondata dall’eugenista Margaret Sanger, con «lo scopo di promuovere il controllo delle nascite è quello di creare una razza di purosangue». I diritti riproduttivi, che sono in realtà i diritti a non riprodursi, si esprimono nella rivendicazione di una assoluta libertà sessuale, da raggiungersi attraverso vaste campagne di “educazione” alla contraccezione e all’aborto, fino alla sterilizzazione di massa.

L’EPF, che è una longa manus della International PlannedParenthoodFederation, è finanziata dalle istituzione pubbliche europee e da ricche fondazioni private: è noto ad esempio l’impegno nella diffusione del secolarismo dello speculatore internazionale George Soros e della Fondazione Bill e Melinda Gates che, nel luglio 2012, ha promosso una gigantesca raccolta di fondi per assicurare l’accesso alla contraccezione alle donne povere di tutto il mondo. Tra le associazioni collegate con l’EPF ci sono i Catholics for a Free Choice (CFFC, cattolici per la libera scelta), sostenitori di una “teologia abortista”, che furono i promotori della campagna lanciata nel 2000 per espellere la Santa Sede dalle Nazioni Unite. Oggi i difensori della vita e della famiglia sono sotto tiro.  Per essi tuttavia questa “lista nera” è un motivo di onore.

Sono 28 i Paesi Membri della Comunità Europea, molti dei quali sono apertamente schierati a favore della vita e contro la cultura imperante di morte. Ne ricordiamo alcuni, indicando anche le organizzazioni che operano al loro interno:

Belgio                  “Action pour la famille”

Francia                “Alliance vita” e “Fondation Jerome Lejeune”

Lussemburgo       “Ouvre pour la protection de la vie naissente” e “Forum Vitae”

Germania             “StiftungJazumLeben”

Olanda                “Stitching Schreeuwom Leven”

Danimarca           “RettentilLiv”

Svezia                  “Respekt”

Polonia                “Jeden z Nas”

Slovenia               “Zavoda za Pravico do viljenja-ZV!M”;

Spagna                 “Cidevica”, “Fundacion Citizen-go”, “HzteOir.org”, “Ciencia,Vida y Cultura”, “FundacionRed Madre”, “FederacionEspañola de Asociaciones pro Vida”, “FundaciònValores y Sociedad”, “Foro Español de la Familia”;

Italia                    “Movimento per la Vita Italiano”

Bulgaria               “Izbor za Zhivot”

Romania              “Diaconia”;

Slovacchia           “Donum Vitae” e “FortumZivota”;

Repubblica Ceca “Hnuti pro Zivot -CR”.

Stefania De Angelis

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